Che a me mi capita che quando che finisco un incontro che a me uno dice “solo un appunto” e che il più delle volte che è un appunto importante e che a me mi piace di sentire gli appunti che sono delle impressioni intelligenti su quello che abbiamo detto e fatto ma che però che altre volte che è un appunto che è importante non sentire perché non è un appunto ma una deriva. Che le derive sono belle, di per sé, ma non quelle che ti dicono di volere fare un appunto e che poi si perdono e che vanno dove non si è capito dove e allora sono derive, quando capisco che è uno di quegli appunti che mi conducono verso non ho capito dove, che io ascolto, attentamente, ma io penso all’anagramma di “solo un appunto” e che allora, mentre annuisco, che io mi immagino su un pupo, a cavallo di un pupo, che vado lontano, lontano: “lontano, su pupo” è l’anagramma. E quell’appunto, pure quello che mi porta alla deriva, diventa interessantissimo. In questi casi, per pupo si può intendere anche il cantante. Per dire.
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