Anon, to sudden silence won,
In fancy they pursue
The dream-child moving through a
land
Of wonders wild and new,
In friendly chat with bird or
beast-
And half belive it true .
-Alice's
Adventures in Wonderland-
Fantasia è quando io e la mia nipotina saliamo sui gradini della cassettiera a scala, lei un gradino su io un gradino giù, ed allacciamo le cinture. Pronte su questo aereo a sorvolare sulla Torre Eiffel, di lì a poco a vedere dall'alto la Moschea Blu sorvolando su Istanbul, fino alle piramidi D'Egitto, poi l'Oceano... così immenso e la Statua della Libertà fino al Machu Picchu... la nostra fantasia diviene Infinitezza.
Vivere le illusioni, creare situazioni, luoghi, o azioni immaginate è un espediente, grazie alla fantasia ha luogo la sperimentazione ludica: il gioco. Questi, nell' esperienza sopra riportata, è gioco simbolico che Jean Piaget definisce "assimilazione distorta ed anche pensiero egocentrico allo stato puro" e coglie la frattura che in esso si verifica fra gioco e realtà, sottolinea "la prossimità che esiste fra simbolo ludico e simbolo onirico". Il gioco è ricerca di percezione e di senso, un esperimento di incontro e di concordia, equilibrio tra mondo interno e mondo esterno.
Ripercorrendo un viaggio nella storia del cinema delle origini, mi viene alla mente il cineasta francese, Georges Méliès che crea il cinema fantastico, mediante anche l'utilizzo di molti trucchi che attinge dalla sua carriera di illusionista. La fantasia di Méliès, grazie ai suoi esperimenti e alle sue visioni, si traduce in immagini cinematografiche, con le dovute considerazioni dei mezzi e delle tecniche di inizio '900, dà luogo a creazioni straordinarie; la fantasia è essenziale ed è frutto dell' in-ludere ovvero porre nella realtà delle cose i segni e i simboli dell'umano.
La citazione che apre la mia breve riflessione sulla fantasia è tratta da Alice nel paese delle meraviglie; qui la fantasia è luogo del presente, ricco di esperienza viva, è lo spazio in cui sono concesse le espressioni dei sentimenti, e in cui poter vivere le emozioni nel momento. Immagino, oggi, una Alice, che, mettiamo caso, aspetta alla fermata della metropolitana, mi chiedo se mai riuscirà ad inseguire il Coniglio Bianco a imbattersi nella Lepre Marzolina, nel Cappellaio, nella Tartaruga d'Egitto e così via, in altri personaggi o situazioni rocambolesche. Chissà se questa Alice di oggi è figlia di una fantasia coatta o della fantasia che ancora può procurare e generare Infinitezza? Quale fantasia oggi?
"Una
storia in mezzo ai sogni che i fanciulli intrecciano col mistico nastro della
memoria"? (Lewis
Carrol)