SAFF - Sculture A Funzionamento Fantastico*
di Massimo Gerardo Carrese
particolare di una SAFF di M. G. Carrese
particolare di una SAFF di M. G. Carrese
SAFF
è l’acronimo di Scultura A Funzionamento Fantastico.
È un gioco dove bambini e adulti aprono la porta alla narrazione
fantastica e stringono la mano alla spensieratezza.
La SAFF si presenta leggera agli occhi. Da guardare all’aperto o
sotto una lampada. La base e la struttura sono fatte di carta, con
ritagli di figure di giornali che in controluce rivelano parole o
figure che non hanno alcuna relazione con ciò che si osserva.
Ogni ritaglio diventa così un’espressione doppia che fa
pensare al binomio fantastico di Gianni Rodari, a giochi dadaisti e
surrealisti, all’immaginazione senza fili dei futuristi. La sua
struttura ricorda a qualcuno la leggerezza delle Macchine Inutili di
Bruno Munari e i morbidi equilibri delle sculture di Alexander Calder.
I ritagli, perlopiù figurativi, sono sospesi su sottilissimi fili di carta, incollati gli uni agli altri tra ghirigori vari, anch’essi di carta, e fili di lana e di cotone che tendono (ma forse fanno solo finta) parti della scultura. La SAFF può avere grandezze variabili, base irregolare e si eleva verticalmente. Non c’è un percorso obbligato né una regola di lettura: gli occhi dell’osservatore si posano liberamente su ritagli e strutture.
Le mie Sculture A Funzionamento Fantastico invitano alla fantasticheria, alla serenità. Ci lavoro da qualche tempo e i lavori che pubblico sono prototipi che cercano assestamento ma le prime presentazioni tra amici e bambini della scuola fanno e mi fanno rallegrare.
Così, dall’esperienza sul campo, ho potuto notare che la SAFF è un gioco fantasiologico che mette insieme:
– Fantasia (facoltà del possibile), che qui diventa
metafora del visibile: il ritaglio di un segnale stradale indicante
traffico intenso rivela il proprio funzionamento fantastico mostrandosi
spunto per descrivere le peripezie compiute da un autista. Per
raggiungere la propria amata passa prima da un direttore
d’orchestra (che lo stordisce con la musica ad alto volume e lo
costringe a passare attraverso un oboe strettissimo), poi da un occhio
(che lo analizza e ne elenca pregi e difetti), poi da un campanello
d’allarme (che fa scappare tutta la città, ecco il motivo
del traffico), e infine da una raganella che è la sua amata
trasformata da un incantesimo di una strega brutta e cattiva (ma non
era la storia del principe ranocchio? Il nostro autista la bacia e lei
ritorna a essere la sua bellissima donna che ama. Però, anche la
raganella è bella…).
– Associazione (facoltà delle relazioni): chi gioca
collega, sia per associazione libera sia per associazione logica, due o
più ritagli per ideare le parti di una storia fantastica.
– immaginazione (facoltà dell’azione), che qui
trattiene le forme della nostra esperienza e mette in scena elementi
non visibili (per esempio, l’oboe strettissimo e la strega brutta
e cattiva sono elementi non presenti nella scultura).
– Creatività: ognuno cerca la giusta combinazione tra
associazione, immaginazione e fantasia per ideare un’originale
storia di natura fantastica.
C’è
chi la racconta d’un fiato, chi invece prende tempo.
C’è chi la disegna e chi la trasforma in musica.
Le SAFF saranno distribuite da Ngurzu Edizioni e presentate in anteprima alla manifestazione Giardini del Volturno il prossimo 28 e 29 aprile 2018 presso la tenuta San Bartolomeo Casa in Campagna a Caiazzo (Caserta).
Dimensioni SAFF in fotografia:
base irregolare; circa 35cm lunghezza; circa 30cm larghezza; circa 19 cm altezza;
materiali: carta, colla, fili di lana e di cotone, ritagli di giornale
* tratto da ArteCulturaItaloPolacca. Dalla rubrica "Grilli Per la Testa" - articolo del 20/04/2018
©2005-2023. Massimo Gerardo Carrese