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OSPITI DEL FESTIVAL FANTASIOLOGICO 2018
il festival fantasiologico è una speciale combinazione di fantasia, immaginazione, creatività.
ideato e curato da Massimo Gerardo Carrese
dal 22 al 25 novembre 2018
Rocca dei Rettori
Piazza Castello
Benevento
ospite 1
Guido Lauro Parisi

Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e Letterature
straniere presso l’Istituto Orientale di Napoli, ha completato il
servizio militare in qualità di ufficiale raggiungendo il grado
di capitano. Successivamente ha intrapreso la carriera di insegnante
nelle scuole italiane e poi in qualità di lettore di italiano
nelle università straniere (Vilnius, Kaunas, Ottawa, Turku,
Katowice). Ha svolto, inoltre, compiti culturali presso le ambasciate
italiane a Vilnius e a Ottawa. È stato
fondatore del Comitato della Società Dante Alighieri di Katowice
(Polonia), ricoprendo l’incarico di presidente per dieci anni.
Attualmente ne è presidente ad honorem.
I suoi libri sono destinati principalmente al mondo dei ragazzi e della scuola.
- Annotazioni e Rimembranze, Editrice Italia Letteraria, 1981, Milano
- Sipario sul sole, Editrice Italia Letteraria, 1984
- Occhi di luna, Liguori Editore, Napoli, 1988
- Voglia d’Europa, Liguori Editore, Napoli, 1990
- Passengers through time, Liguori Editore, Napoli 1995
- L’unopermillediundante, Montedit, Milano, 2003
- Emotions of a Book, Troubadour UK, 2016
- Identities Rediscovered, Troubadour, UK, 2017
- Attori e no, Il Rio, Mantova, 2018
Premiato dall’Associazione Italians in the World
perché meritevole di aver dato un notevole contributo alla
diffusione della lingua e cultura italiane all’estero (Campobasso
30 settembre 2018)
ospite 2
Gennaro Angelino
Nato in provincia di Napoli, il 10\05\59, fin da piccolo
esprime la passione per la scultura, trasmessa dal padre (scultore in
marmo). Spontaneo il suo indirizzo negli studi artistici e dopo averli
completati riesce
a comprendere il suo vero percorso artistico da intraprendere. Nasce così la
passione per la ceramica e per la scultura. All’inizio giocando con i colori e
con la loro imponderabilità di fusione, dopo attraverso la forma fonde le due
cose. Ha partecipato a varie manifestazioni artistiche dal 1979 ad oggi, tra
queste: alla Biennale della Ceramica di Cerreto Sannita, alla manifestazione
“La notte delle Streghe “Ostuni, alla mostra itinerante “I Cristalli di
S.Antimo”, collettiva sala Gemito Napoli, collettiva chiostro San Francesco
Sorrento, alla biennale di Anzio e Nettuno “Guerra alla Guerra, personale "Ciò
che resta…un racconto attraverso l’arte" all’atelier san Martino, Heart Earth
Art villa fiorentino Sorrento, collettive alla libreria Guida Napoli, Startup
Verona sala Birolli, HUMAN RIGHTS Rovereto, Seven villa Vannucchi San Giorgio a
Cremano, Seven Museo Arte Contemporanea ARCOS “Benevento, Spring in Rome,
Evolution in Modern Art Aalst Belgio, SpaziArti Ungallery Milano, Racconti di
viaggio Galleria Spazio 40 Roma. Attualmente vive e lavora a Caiazzo occupandosi
di ceramica classica e moderna, restauro, scultura e pittura
contemporanea. Il suo blog è qui
Gennaro Angelino viaggia nell’arte come in un
paradosso. Nasce artista, tra le lapidi che scolpisce il padre;
marmi che parlano e
raccontano vite e sogni interrotti. Fa studi d’arte, poi
successivamente torna
verso la manualità, come un operaio dell’arte. Restaura
quadri, modanature
antiche, pezzi di castelli diroccati, ceramiche devastate
dall’incuria, spesso
reinterpretandole, per assoggettarle a se perché si considera il
punto di
fusione, il border-line tra l’arte e l’artigianato.
S’innamora così della
materia; conosce la quercia, e il biondo castagno che, da trave di
sostegno
diventa scultura che racconta il passato. Impasta la creta e vede la
terra, che
cotta, diventa oggetto di comunicazione che racconta la bellezza e il
dolore,
la gioia di vivere e il suo contrappasso: la noia di vivere.
Della Bauhaus, dell’idealità dell’artigianato artistico, ne sottrae la
maestranza ma non il rigore formale e raziocinante: Angelino è surreale per
contestazione. Non tollera la realtà e le sovrappone frammenti di sogno, incubi
compresi. Viaggia dentro la creazione umana, trafugandone pezzi e
assemblandoli, come memoria perpetua. Cerca di nascondere la scorza barocca, da
cui tutti gli artisti discendono, inconsciamente, scarnificando con vulnus
sanguinanti, con ferite dolorose, le sue sovrapposizioni; e le sue pitture non
si sottraggono anzi sono il continuum. I colori impastati sulle tele sono
netti, come di carne viva, come i colori dei corpi aperti dai chirurghi,
raccontano dolori e pensieri immani. Gennaro Angelino è uno scrittore che
racconta con la materia la corporeità delle cose, ne narra il loro divenire
catalogandole, e falsificandole a futura, distorta memoria.
Francesco Di Domenico
ospite 3
Angelo Pescatore

Nasce
a Benevento, dove vive e lavora. Frequenta il Liceo Artistico Statale
di Benevento e l'Accademia delle Belle Arti di Napoli come allievo del
M° Augusto Perez. Dal 1972 al 2011 insegna Discipline Plastiche al
Liceo Artistico di Benevento. Ha indagato e praticato la pittura, la
scultura, la fotografia, la videoregistrazione, la grafica
pubblicitaria, l'oreficeria, il restauro, la scenografia.
…oltre il divenire
Ci sono opere che nascono come un
bisogno innato di fiabe, di racconti di avventure, di percorsi in territori
colorati e sorprendenti. Si arricchiscono di particolari, diventano diari di
viaggi e percorsi di iniziazione. Sono mappe visive che colpiscono per la loro
chiarezza e per la contemporanea sorpresa di qualcosa di inedito. Angelo
Pescatore ha nella sua arte la sua storia di docente. Un dialogo con i giovani
che non si è mai interrotto;che lo porta, ancora oggi, a spiegare, con le sue
opere, come creare, con rigore e mestiere, quella bellezza che nasce dalle mani
di un artista. Opere che, a un occhio esperto, sono anche precise reminiscenze
metafisiche, viaggi nostalgici in un passato perduto ma che ancora ci
affascina. Dai segni iconici – che contemplano graffiti, frecce, lettere,
numeri e altro ancora – alla costruzione di spazi e organismi, tutto ci parla
di una classicità senza tempo che ha come obiettivo primario l’equilibrio e
l’armonia, l’immobilità come l’eternità.
Francesco Morante
Dell’equilibrio tra pittura e poesia
Alla pittura è affidato il
singolare incarico di aprire una finestra dove c’è il nulla, di farci vedere
segni e colori dove c’è il nulla, di ingannarci, praticamente, in modo
sfacciato. Con le sue opere, Angelo Pescatore ci rende partecipi di questo
gioco delle parti, ci trasporta in territori alternativi, dove brillano soli
tecnologici, si muovono uomini compagni dei graffiti preistorici, sbocciano fiori
testimoni di bellezza. Non ci sono, però, motivi che prevalgono sugli altri, ma
tutti rivestono la stessa musicale importanza. Non ci sono tecniche superiori
alle altre, perché i pastelli mostrano lo stesso rigore dei quadri. L’unità di
stile percorre l’universo poetico.
Maurizio Cimino
ospite 4
Mario Mascia

Studia e si forma al Liceo
Artistico Statale di Benevento dove è stato docente di
Progettazione e Laboratorio Pittorico. Si laurea all'Accademia di Belle
Arti di Napoli con Domenico Spinosa in Pittura nel 1975. Le sue
sculture "di carta" sono una contaminazione fotografica che si
miscelano alla realtà del costruito e dell'editing tipografico.
Maurizio Cimino scrive di lui:
Il segno nero solleva la testa
dal fondo bianco, si spoglia della bidimensionalità e diventa scultura a tutto
tondo che si accampa nello spazio, lo definisce, lo influenza. Andiamo incontro
alle opere di Mario Mascia attratti naturalmente, come se fossero da sempre nel
luogo dove vengono collocate, emerse dal suolo o trasportate dall’aria. Giriamo
intorno, come bambini curiosi di scoprire il nuovo, intrigati dalle forme
debordanti, metamorfiche, e dai segni continui, infiniti per varietà. Pensiamo
all’elaborazione intellettuale e all’esercizio fisico che si nasconde dietro
ogni scultura. Ringraziamo per l’occasione offertaci.
Della scultura in bianco e nero
Il segno nero solleva la testa
dal fondo bianco, si spoglia della bidimensionalità e diventa scultura a tutto
tondo che si accampa nello spazio, lo definisce, lo influenza. Andiamo incontro
alle opere di Mario Mascia attratti naturalmente, come se fossero da sempre nel
luogo dove vengono collocate, emerse dal suolo o trasportate dall’aria. Giriamo
intorno, come bambini curiosi di scoprire il nuovo, intrigati dalle forme
debordanti, metamorfiche, e dai segni continui, infiniti per varietà. Pensiamo
all’elaborazione intellettuale e all’esercizio fisico che si nasconde dietro
ogni scultura. Ringraziamo per l’occasione offertaci.
Maurizio Cimino
…infinite variazioni del reale
Tutto nasce dalla linea. L’arte
di Mario Mascia ha un suo codice tecnico, ancora prima che visivo, che si rifà
alle infinite possibilità che ha una mano di tracciare linee sempre diverse.
C’è qualcosa di così semplice e primordiale, che non si può non restarne
affascinati. Una linea – rigorosamente nera su bianco – due linee, tante linee,
tantissime fino a non vederle più, che diventano il DNA di un organismo sempre
più complesso e articolato, prima immagine infine scultura.Ne deriva un mondo
in bianco e nero, ma che non è mai specchio del reale, bensì un suo
ampliamento, in senso prima espressionistico infine surreale. Un mondo di
forme, che quasi sempre partono da quelle antropomorfe, ma che non ha confini
né limiti; che può espandersi e ingrandirsi a dismisura, fino a contenere in sé
le infinite variazioni che l’immaginazione di un artista può ricreare, partendo
da ciò che esiste. Un mondo oltre le tre dimensioni, quello di Mascia, che è
forse l’immagine visiva degli universi paralleli che i moderni fisici
teorizzano.
Francesco Morante
ospite 5
Giovanni Izzo

Ha frequentato
l’Istituto d’Arte e si è diplomato
all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Decisivo l’incontro
con Mimmo Iodice; così la passione per la fotografia diventa
viscerale e totale.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1978. Si è affermato
al Kodak European Gold Award. Ha realizzato test sulle pellicole per
conto di Kodak. Dal 2002 al 2007 ha collaborato con Canon-Italia. Ha
ottenuto importanti riconoscimenti critici su "Il Fotografo
Professionista", "Progresso Fotografico", "Photo International",
"Photographies", "Dove", "Posh", "Bauwelt" "Mète" "ExpoArt". Ha
pubblicato nel 2010 “Promised Land” edito da Federico Motta
Editore, “Faires in the Net” edito L’Arco e L'Arca.
Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati:
Dal degrado alla bellezza edito da Edizioni Scientifiche Italiane
Resurrezione edito GeMar
Monument Need di B. Servino edito LetteraVentidue
Photo World Magazine Cina
Il Matrimonio che vorrei di Garini e Miccio edito Mondadori
Autore della copertina di "Castel Volturno" reportage sulla mafia africana di S. Nazzaro edito da Einaudi
Il vuoto creativo di Anouck Veccietti Massacci e Matteo De Simone edito da NiComp L.E.
Cento Artisti per Carditello di Gabriella Ibello e Paola Riccio edito L'aperiA Società Editrice
L'altro mondo di Marcello Fois edito da Einaudi
Padroni di sabbia di Salvatore Minieri edito da Primo
Madonnina di Milano di Saverio Carillo edito La scuola di Pitagora
Scatti di Vita Museo Diocesano (opere di artisti contemporanei per celebrare la vita) edito Edizioni Saletta dell'Uva
Muri di Peppe Ferraro edito Edizioni Saletta Dell'uva
Riccardo Dalisi I Paladisi edito IL Laboratorio / Le edizioni
L'informatore di Paola Broccoli edito Edizione Saletta Dell'uva
BBC 2017
"Il fatto quotidiano" 2017
"Corriere del Mezzogiorno/ Corriere della Sera" 2017
"News Week" 2017
"Huffingtonpost" 2017
"Tribuna 24"
"La Repubblica"
"Corriere della Sera (La lettura)" marzo 2018
"Il Mattino"
Agenda Almanacco provincia di Caserta (c'era una volta il Real Sito di Carditello) 2018
"Almanacco" della provincia di Caserta 2018
Rai 1 Festival di Sanremo 2018 - scatto ufficiale per Avitabile e Servillo
Principali mostre e collaborazioni tecnico scentifiche
fotografiche
LaPlaca Academy - Roma
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro
Galleria ON ART - Mondragone
Galleria Fiorillo Arte - Napoli
Museo ex Convento di Sant’Agostino - Caserta
OfCA Caserta
Caserta Palazzo della Provincia
Caserta Palazzo del Fascio - Caserta
Museo del Tesoro San Gennaro - Napoli
Museo Civico - Maddaloni
Museo Diocesano - Caserta
Palazzo Fazio - Capua
Palazzo Lanza - Capua
Palazzo Armieri - Napoli
Prefettura - Barletta
CAM - Casoria Contemporary Art Museum - Casoria
Castello Svevo - Barletta
Malachia - Caserta
Complesso Parrocchiale - Vallata
Centro Fernandes - Castel Volturno
Aeroporto Militare 9^ Stormo F.Baracca - Grazzanise
Aveta Spa - S. Maria C.Vetere
Monastero di Fonte Avellana
Chiesa S.Nicola - Mondragone
Museo Arte Contemporanea - Caserta
ArtZone Club House - S.Maria C.Vetere
Palazzo Mazziotti - Caiazzo
Monastero Fonte Avellana- PU
Masseria Cotroneo - Benevento
Palazzo Berardi Mochi Zamperoli (Polo Culturale di Eccellenza) - Cagli
Palazzo della CEC (conferenza episcopale campana) Pompei
Università per Stranieri - PE
Ha documentato nel 2013 la Missione in Ghana per conto del
A.I.R.O.(Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica Onlus)
Clinica Mediterranea Napoli
Galleria Arterrima - Caserta
Museo Provinciale Campano - Capua
Collaborazione tecnico scentifica con Facoltà Architettura Firenze
Collaborazione tecnico scentifica fotografica per Flyer Spazio A Firenze
Collaborazione tecnico scentifica fotografica con NIB "newitalianblood Salerno" (Master Architettura Ambiente)
Spazio Zero 11 (Liceo Artistico "Giorgio De Chirico" Torre Annunziata - Napoli
Leica Store Firenze - Firenze
Palazzo Ducale "Sanchez de Luna" Sant'Arpino - Caserta
Expo Milano 2015 reportage sulla realizzazione in bronzo della Madonnina di Milano
San Domenico Maggiore Napoli maggio dei monumenti 2017 Matres
SUN dep of Civil Engineerieng II University of
Naples/Aversa Defence work assessment to prevent beach
erosion and mouth diversion along the Domitia Coast
Bath University luglio 2017 The Domitiana
Minturno Castello Baronale 2018 Matres
San Marzano sul Sarno 2018 Matres
Duel Caserta- Garrone Izzo Cutillo: L'estremo come riscatto 2018
Supervisione alla fotografia nel film di R. Montesarchio: Ritratti Abusivi
Diverse sue opere sono proprietà del Museo Civico di Maddaloni, del CAM di Casoria e di Palazzo Armieri.
Collaborazione con COSE NOSTRE, Rai Tre
Collaborazione con PETROLIO, Rai uno
Collaborazione con Rain News24 2018
Collaborazione con Corriere della Sera
Collaborazione con Presa diretta Rai Tre 2018
Collaborazione con Piazza Pulita La7 2018
Pan Napoli settembre 2017 per Imbavagliati
Ecole Nationale Superieure d’ Architecture ENSA Nantes Dipartimento di Architettura Federico II Napoli -ottobre 2017
Suor Orsola Benincasa novembre 2017 The Domitiana
Castello Ducale S. Agata de Goti dicembre 2017 Sguardi Altri
Fotografo di scena "Il vizio della speranza" di Edoardo De Angelis -febbraio/marzo 2018
Cambridge Anglia Ruskin University Maggio 2018 The Domitiana
San Marzano sul Sarrno Not only Whigte 2018 Matres e Promised Land
Cover libro La notte di S. Gennaro di Enzo Ammaliato edito da CentoAutori
Uno sguardo in viaggio nel tempo
La Domitiana è una linea retta di asfalto nero come pece, lunga cinquanta chilometri. Giovanni
Izzo va alla estremità più a meridione, quella del
cominciamento, e Cuma diventa l’inizio del suo viaggio
(inconsapevole) nel tempo, sogno ellenico e auspicio a strapiombo sul
mare blu cobalto di Enea. Qui la fotografia è un
graffio sulla retina, un allungamento del suo animo tormentato nel
raggiungere l’origine delle cose. Più volte schiva ruderi,
scivola sull’erba bagnata di salsedine, ubriaco nel fermare
suggestioni, memorie, brandelli di quello spazio che ha contenuto
uomini diversi negli anni della Storia. E’ una sequenza filmica,
a raso o dall’alto, aggrappato ad una roccia, proteso verso il
mare o disteso al suolo nel tentativo di fermare squarci di cielo
spuntato tra nuvole congelate dal bianco. Una dolce follia del
movimento che ingurgita il mondo e il tempo nel rettangolo della
macchina, racchiude schegge di marmo pentelico e cemento graffiato
dalla ruggine. E sorride per aver afferrato nelle immagini anche il
vento dell’acropoli. Già da lì
intravede quello che sarebbe successo. In lontananza coglie il corso
del Volturno e la foce che rilascia vomiti di fallimenti politici, la
sabbia d’oro che buca il verde della pineta, le giostre di ferro,
le case strappate dalle deboli fondamenta, la porosità nera
delle facce africane, il vizio della carta moneta impregnata di polvere
bianca, lo stagnare di acque a ridosso del profumo di fritture
d’alici.
Scende velocemente verso il basso a raccontare di mura possenti di
tufo recise dalla lamiera di un’auto, di case erette grazie alla
sola magia della gravità, di donne bellissime che rivelano
appena la propria verità virile schiacciata
dall’elasticità di un body maculato. Corre, attraversa,
annusa.
Scorge tra un doppio filare d’improvvisate case ocra un
lastricato che fu sudore dei soldati della Roma imperiale di Domiziano
e si affaccia a una grata. Scatta e interrompe l’oblio. Felice,
vi ritorna per ricordare ancora, ma questa volta è solo asfalto
nero coprente". "Ma quell’acme, insinuato tra
abbandono e dismissione di una fisicità urbana in apparente
frantumazione, è, di contro, segno di auspicio. Non può
esserci ulteriore degrado se non una rinascita, magari diversa dalla
precedente ma pur sempre tale. E la fotografia, qui, si fa perfetta traduzione di krisis, incitazione a una scelta diversa e definitiva. La
mappa segreta del riscatto è, oltre il tecnicismo, negli occhi
di quegli uomini, donne e bambini che, sorridenti e indifferenti alla
disgregazione al contorno, illuminano ogni fermo immagine. E la speranza.
Raffaele Cutillo
Domitiana Finis Terrae
La strada lunga, che
scurisce anche al sole, sempre pericolosa da attraversare, che separa un mare
perduto dalla sua terra infuocata e accecante. Come un bagnasciuga, che porta,
lascia e si riporta sabbia e gente. Lo sguardo di Giovanni Izzo attraversa
questa strada, come un pericolo e come un raggio scuro di sole. Guardare da
ogni parte, mentre si attraversa. Lo sguardo teso di Giovanni Izzo ci porta
alla presenza vera dei volti, delle cose, a quella presenza che rimane nascosta
da quanto ci si dà a vedere. E’ come un nervo scoperto, dove l’aria arriva e fa
male, una pulsione fatta di battere, levare, caricare e premere, senza
esplodere. Giovanni Izzo attrae in questo pulsare della mancanza. Un qualcosa
che sta per accadere, ma continuamente svapora nel fumo che sale dall’asfalto,
nel calore di un sole che non protegge, nel sudore che asciuga, nei gas di
scarico che muovono la polvere della strada. Freddo delle panchine all’ombra,
piedi che entrano nella sabbia, come petrolio sull’asfalto. Aria di terra
e sale di mare, un’aria che fa presto a
mancare. E’ l’aria di chi qui vive da sempre e respira l’odore di una storia
mancata, di nascite dimenticate, di morti dovute alla memoria lontana e rese al
nero del suo lavoro. Passato colposo e futuro non redento, luce dal fondo del
mare e buio notturno su tetti piatti di catrame. Come il dolore che lascia una
ferita, quella ferita che ogni dolore lascia. Il dolore passa, attraversa e
lascia una ferita lunga quanto la strada che ha fatto. Di questa strada lo
sguardo di Giovanni Izzo racconta, non taglia, non chiama né ferma, ma dà voce
ai tanti racconti che ognuno pensava di aver dimenticato. Sono i racconti attraversati
dagli sguardi ritratti, come debole vento di polvere che attraversa e
scompiglia la strada, la via della terra che sa di mare e del fuoco che si fa
aria.
Lucio Saviani
ospite 6
Resli Tale

Cercatrice di ossimori ed ex topo di laboratorio, ha
vagabondato per un paio di accademie di Belle d’Arti per inserire
“graphic” nel curriculum. Ora lavora come freelance,
collaborando con studi di comunicazione visiva, testate giornalistiche
nazionali, e come insegnante di illustrazione e tecniche per la stampa.
Scopri di più: qui
ospite 7
Daniela Allocca
foto di Antonio
Angri
PhD, attualmente assegnista di ricerca in
letteratura tedesca presso il Dipartimento di
Studi Letterari, Linguistici e Comparati, Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”. Fa parte del network interuniversitario “Laboratorio del
Cammino” . Cura per il Goethe-Institut
Napoli progetti sulla traduzione poetica come RadioPoesie (2018/2019) e Napoli
Translation Slam (2017). Nel 2018
idea e cura Emblema Embodied Lab per e presso il Museo Emblema, progetto che
unisce pratiche somatiche e
comunicazione/percezione dell’arte contemporanea. Nel 2016 pubblica “BerlinoGrafie. Letteratura nomade e spazi
urbani” ricerca dedicata al rapporto tra scrittura e spazi urbani. Dal 2009 porta avanti un progetto di ricerca
artistica che si fonda sulla pratica del cammino Progetto Fiori e fonda e fa parte di Wandering Translators/Il traduttore errante, progetto sulla
traduzione collettiva. Focus della sua ricerca sono: Spatial Turn, Translation Studies, Ecocritic.
Al Festival presenta un'installazione sonora:
Libro 560. Lettura vera di libri finti
Libro 560 è un
invito a entrare in una zona di sosta improvvisata dove abbandonarsi
all’ascolto/lettura dei libri “finti”. Si tratta di un progetto di scrittura
post-fossile ovvero una scrittura che nasce non dallo scavo e dal segnare
solchi, ma dall’ascolto e dalla capacità di riformulare ciò che si sente nella
materia dei libri e nei luoghi dove sono stati letti. L’immagine della
scrittura è stata legata al gesto del solcare, basti pensare a Derrida, alla
différance che prepone la scrittura al parlato, poiché è
solo la scrittura che mantiene la differenza.
Il percorso per diventare poeta nello
Einrich von Ofterdingen di Novalis passa attraverso l’incontro con
il minatore ma il poeta è
Klingsohr /
Orecchio sonante. Con Libro 560 si prova a restare in
superficie, si abbandonano carta e penna e si mettono in comunicazione orecchio e bocca,
da aria ad aria. Esercizio di sopravvivenza. Ricerca di una modalità diversa di
relazionarsi alle proprie risorse creative. Superficie, aria vs scavo e sfruttamento del sottosuolo. Attraversamento
tattile dei luoghi e presenza dello stare. Una non scrittura, una specie pioniera che
nasce da terreni resi inospitali, che probabilmente ha radici nell’aria come le
tillandsie.
vedi scheda grafica qui
ospite 8
Venovan
Michele Colucci, in arte Venovan, è un musicista che fonde arte
contemporanea e oggetti di uso comune. Utilizza, infatti, oggetti di
uso quotidiano: chiodi, forchette, magneti, ecc. che lui chiama
“i preparati”. Nell’ambito del Festival Fantasiologico presenta e suona lo
strumento “DOPAonde” che ha prodotto insieme ad Antonello Musto e realizzato
grazie ai progetti di Domenico Pagliaro, musicista e creatore, scomparso lo
scorso aprile.
Scopri di più: qui
ospite 9
Viviana Redavid

Professione INCANTASTOFFE:
inventa e cuce storie di stoffa per piccoli e grandi. Realizza libri sensoriali per
imparare giocando. Con la maternità, si sono
aperti nuovi scenari e orizzonti, nuovi studi di pedagogia applicata agli
aspetti ludici dell'apprendimento. Senza trascurare
creatività e fantasia da condividere e scambiare con chi partecipa ai
suoi laboratori itineranti.
vedi scheda grafica
ospite 10
Rossella Flagiello

Fin da
piccola ama l'arte in tutte le sue forme. Disegna, progetta case
immaginarie, ama i giochi manuali come costruzioni e paste polimeriche.
Costruisce i suoi primi gioielli d'artigianato. Nel 2013 da autodidatta
impara la tecnica del Quilling, in cui negli anni si è
specializzata realizzando miniature, quadri, gioielli ed oggettistica
varia. Nel 2017 partecipa al Napoli Teatro Festival come scenografa.
ospite 11
Gianluca Caporaso

Mi autodefinisco un lettore
e un narratore, una persona che prova ad accendere intorno al fuoco
della parola ragioni per ritrovarsi a camminare insieme, ritessere
trame di comunità, stimolare il potenziale fantastico delle
persone come chiave per armonizzare le relazioni con il mondo,
costruire percorsi di apertura e solidarietà.
Mi occupo da sempre di solidarietà e progettazione culturale e sono tra i fondatori del collettivo artistico La luna al guinzaglio (www.lalunaalguinzaglio.it).
Giro per l’Italia e racconto storie tratte dai miei
libri, inventate o recuperate dallo sterminato patrimonio narrativo
dell’umanità, organizzo eventi di promozione della lettura
e della narrazione e laboratori di scrittura fantastica.
Nel settembre 2017 ho ideato a Potenza la prima edizione di un festival chiamato La città delle infanzie. Conduco laboratori di scrittura fantastica in giro per l’Italia.
Le pubblicazioni
Il primo libro pubblicato si intitola “I
Racconti di Punteville – Ovvero le mirabolanti cronache degli
uomini che viaggiarono nelle città della punteggiatura”.
Uscito nel settembre 2012 con le illustrazioni di Rita
Petruccioli, il libro, ad oggi, ha superato le 6000 copie vendute con 3
ristampe e si è trasformato in una vera fortunata erranza
letteraria. Vi sono narrate le Città della punteggiatura con le
loro assurde, poetiche, umanissime cronache. Diversi brani del libro
sono inseriti in prestigiose collane di sussidiari per le scuole
elementari: Mondadori, Lisciani, Fabbri.
Nel mese di settembre 2015, è uscita una raccolta di racconti il cui titolo è “Appunti di geofantastica”.
La raccolta narra di città che pur essendo realmente
esistenti, sono completamente reinventate a partire dai loro nomi. Un
viaggio in cui la Parola prende il sopravvento sulla Storia e sulla
Geografia e diventa pretesto per inventare città immaginifiche e
visionarie. Anche questo libro è prossimo alle 6000 copie
vendute, sostenute da un vagabondaggio letterario che supera ad oggi i
150 appuntamenti.
Diversi brani del libro sono accolti nel sussidiario della
Lisciani per le scuole elementari e nel numero del 26 giugno 2017 di
Robinson, allegato culturale de La Repubblica, il libro è stato
inserito tra i 14 testi fondamentali per la costruzione di una
biblioteca minima del viaggiatore.
Nel maggio del 2017 è uscito “Il Catalogo Ragionato delle Patamacchine”,
in cui oggetti scartati e vecchia ferraglia assemblata danno vita a
macchine assurde e poetiche, un pretesto per recuperare, in un tempo
così ricco di oggetti e povero di relazioni, la bellezza degli
abbracci e la serietà assoluta del gioco, come strumento per
meravigliarsi del mondo e per meravigliarlo.
Ultimo arrivato, a fine agosto 2018, le “Lettere all’amata“,
una raccolta epistolare in cui rivolgendomi a un’amata senza viso
e senza nome, senza profilo e senza storia, indago il senso della
parola e della riscrittura rispetto alla vita, all’arte, agli
incontri, al tragitto degli uomini.
Scopri di più: qui
ospite 12
Livio Sossi

Saggista,
esperto di editoria e illustrazione. Si occupa dal 1971 di letteratura
per l'infanzia, editoria ed illustrazione e dall'Anno Accademco
2000/2001 è docente di Storia e Letteratura per l'infanzia alla
Facoltà di Scienze della Formazione Primaria
dell'Università degli Studi di Udine e di Capodistria
(Slovenia). Dal 1995 conduce settimanalmente per Radio Capodistria la
rubrica radiofonica in lingua italiana di informazione sulla
letteratura giovanile Dorothy & Alice. Viaggio nel mondo della
letteratura per ragazzi. Collabora con i principali settimanali,
periodici per bambini e riviste di letteratura giovanile. È
stato ed è presidente di giuria di numerosissimi premi nazionali
e internazionali di letteratura per l'infanzia (dal 2006 è
Presidente della Giuria del Concorso Lucca Junior per Illustratori e
Fumettisti) e curatore di numerose mostre di illustrazione. Consulente
per diverse case editrici italiane, è, inoltre, direttore
editoriale e artistico della casa editrice Edicolors di Genova e delle
collane per ragazzi per l'editore Falzea di Reggio Calabria.
ospite 13
Marcello Buonomo

Marcello Buonomo è direttore
editoriale e co-fondatore – con Rosa Lavieri – della casa editrice itinerante
Lavieri.
Laurea in Sociologia, ha in
precedenza lavorato come fotografo e nel campo della formazione. Da sempre appassionato
di stampa e tipografia, ha iniziato nel 2000 le sue collaborazioni in campo
editoriale con traduzioni e composizioni tipografiche. Nel 2002 diventa socio
della casa editrice di saggistica Ipermedium libri, assumendone la direzione
generale.
Lavieri
è nata nel 2004 e fin dagli esordi si è proposta in settori apparentemente
lontani quali la Letteratura, i libri per l’infanzia e il fumetto. Libri nati
da diversi interessi e competenze ma uniti da uno sguardo comune sul mondo e l’editoria
– quello proprio dell’editore – teso a diminuire la distanza tra la
letteratura, come canonicamente intesa, e le sue forme illustrate. La cosa
migliore per conoscerci è consultare il nostro catalogo.
La
letteratura Lavieri, proposta attraverso la collana Arno e la collana Autrement annovera alcuni dei maggiori autori del XX
secolo, quali Arno Schmidt, Walter
Kempowski, Hans Henny Jahnn, Claude
Simone, Emmanuel Bove.
Lavieri
piccole pesti
è la mini etichetta dedicata all’infanzia: una produzione leggera e divertente,
che vuole essere un aiuto per affrontare (e non evitare) le avventure della
vita quotidiana. La predilezione per l’ironia e l’originalità ha portato dunque
a libri calibrati per i più piccoli ma da godere a tutte le età. Rappresentativi
di questa sezione sono libri come I collezionisti, Prendere una lepre, Appunti di Geofantastica, Il gatto stregato, La mamma ha un bambino nella pancia, Le avventrure del signor Don chisciotte della mancia.
Nell’ambito
del fumetto e delle graphic novel Lavieri si è segnalata subito con un premio
Anafi per aver portato in Italia una selezione di autori stranieri (Arkas,
Galvao, Sonny Liew) e valorizzato alcune promesse del panorama italiano come
Paolo Cossi, Andrea Scoppetta, Gianluca Maconi, Alessandro Rak, Davide Pascutti
ed Erika De Pieri.
A
pochi anni dalla sua fondazione il marchio ha raccolto già numerosi consensi
tra i critici e gli operatori del settore, nonché tra il pubblico che, specie
nelle fiere, risponde positivamente alla piccola selezione di titoli che ogni
anno viene proposto.
Per
vederci con gli occhi degli altri puoi sfogliare la nostra rassegna stampa.
ospite 14
Rosanna Marziale
"Dentro di me c'è una popolazione. Io sono anche un contadino
appassionato, un mangiatore sensuale, un bambino che si costruisce il
suo catalogo di sapori, un vecchio fornaio, un pescatore di alici, un
pastore, un mastro casaro, un navigatore d'internet e tanto altro": la
sintesi si chiama Rosanna Marziale, professione chef, ambasciatrice nel
mondo della mozzarella di bufala campana DOP, una stella Michelin con
il suo ristorante LE COLONNE di Caserta e chef presso SAN BARTOLOMEO
CASA IN CAMPAGNA località Pantaniello, Caiazzo (CE).
Fonda
la tradizione delle sue lande con tecniche e creatività apprese negli
anni in cui fu affascinata dalla nuova cucina spagnola; è un
concentrato di sapore (che trasferisce nei suoi piatti) ed energia;
poliedrica a mille, scrive libri ed è stata persino protagonista di un
cartone animato. Figlia d'arte: il padre Gaetano gestiva il ristorante
di famiglia, La Bomboniera, stesse mura de Le Colonne attuale. Vi
trascorre la giovinezza, apprendendo tutti i segreti dei fornelli,
studiando anche da sommelier e da barman.
La
svolta agli inizi del Duemila, con vari stage formativi, su tutti
quelli da Gianfranco Vissani e da Martin Berasategui. Ospite di varie
trasmissioni radiofoniche e televisive (recentemente a Sottovoce, Rai
1), protagonista della finale Masterchef Italia 4 e di Chopped Italia
(2018).
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ospite 15
Cinzia Crisci (Libreria Che Storia)

Dal
2013, esperienza significativa maturata nel settore con specifiche attività
laboratoriali (almeno uno a settimana) in sede e/o presso scuole in Italia. In
particolare, Che Storia realizza e organizza, anche su richiesta di Istituti
Scolastici:
-
Percorsi tattili e/o olfattivi;
-
Laboratori di disegno e pittura;
-
Laboratori musicali;
-
Laboratori di scrittura creativa;
-
Laboratori verbali;
-
Laboratori golosi e appetitosi;
-
Laboratori in collaborazione con aziende agricole e fattorie didattiche.
Che
Storia organizza incontri pubblici e laboratori con autori e illustratori,
scrittori, studiosi, esperti esterni (con particolare attenzione ai percorsi
originali derivanti da propri studi e ricerche sul campo) anche in ambito
scolastico, con specifiche collaborazioni con il gruppo insegnanti in armonia
con i P.O.F. e altre tipologie di bando. Fornisce attività su percorsi tematici
strutturati nei settori dei diritti, interculturalità, diversità, disabilità,
comunicazione e relazione, con bibliografie ragionate. Che Storia in breve
tempo è divenuta un punto di riferimento fondamentale per le attività culturali
e sociali del territorio casertano, e non solo, e organizza gruppi di lavoro
con gli insegnanti per scoprire insieme le novità editoriali per fascia di età
e testi riguardanti tematiche funzionali ai progetti educativi. Premio Comune
di Caserta nell’ambito di “Festbook 2017”. Segnalata tra le 25 librerie più
belle d’Italia dal portale Focus “nostrofiglio.it”
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vedi scheda grafica
ospite 16
Domenico Barbiero (La Sbecciatrice)
La passione per l'agricoltura e il
rispetto per l'ambiente, ci hanno spinto alla realizzazione del progetto
"La Sbecciatrice".
L’azienda agricola nasce a Villa Santa Croce, una piccola frazione
del comune di Piana di Monte Verna (CE)
e si occupa di coltivazione, trasformazione e vendita di ortaggi.
Il progetto è mosso da un
forte senso di appartenenza al proprio territorio e da una corretta idea di
sviluppo sostenibile che considera l'ambiente come una risorsa da
salvaguardare.
La
Sbecciatrice è il risultato di
lunghi studi e interazioni con i “vecchi contadini” del
posto, per apprendere,
capire e riadattare le tecniche tradizionali del passato, rispettando i
tempi e
i ritmi della terra. “Qualità e
genuinità” è il motto che riassume l’azienda.
La genuinità è data dalle tecniche
colturali adottate, volte alla salvaguardia del prodotto,
dell’ambiente e del
consumatore, mentre la qualità scaturisce dall’accurata
selezione e
dall’attenta osservazione delle norme riguardanti la
trasformazione e la
conservazione del prodotto.
L'obiettivo principale
della nostra azienda è quello di salvaguardare la biodiversità locale,
recuperando le specie vegetali destinate all'estinzione. Tra i prodotti salvati dall’estinzione
ricordiamo il pomodoro riccio, il cece
bianco delle colline caiatine, il fagiolo lenzariello e il fagiolo a
curniciello. I nostri prodotti sono coltivati su terreni, certificati biologici, con
tecniche naturali e rispettose dell’ambiente. Le coltivazioni dimorano sul
territorio di Villa Santa Croce (CE), lontano da qualsiasi forma di
inquinamento e antropizzazione, in modo da garantire una totale genuinità dei
prodotti.
Attualmente i prodotti da noi
coltivati e trasformati, nel nostro laboratorio aziendale, sono i seguenti:
-
Passata
di pomodoro riccio
-
Crema
di ceci neri e crema di ceci bianchi
-
Fagiolo
lenzariello e curniciello lessati
-
Ceci
bianchi e ceci neri lessati
-
Crema
di fagiolo lenzariello
-
Crema
di peperoni
-
Crema
fave e menta
Fiere e manifestazioni principiali:
-
“Planta”
Orto Botanico di Napoli
-
“La
Repubblica dei Contadini” Fico Bologna
-
“Leguminosa”
Slow Food Napoli
-
“Giardini
del Volturno” San Bartolomeo Caiazzo
-
“Cadeaux
al Castello” Mercatino di Natale al castello di Limatola
-
“Ipomea
del Negombo” Ischia
-
“Città
Slow” Greve in Chianti
Esportazione prodotti:
“Kytaly” Ginevra
“Ristorante Terronia” Parigi
“Nucleo
Management Limited” Hong Kong
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ospite 17
Massimo Gerardo Carrese

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ospite 18
Giuseppe Polone

https://ilmattino.it/napoli/cronaca/spaccanapoli_coda_la_laurea_matematica-2019344.html
https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2014/26-novembre-2014/dopo-pitagora-einstein-vengo-iopolone-torna-napoli-tenta-guiness-vd-230616633458.shtml
ospite 19
Sara Ricci
Pianista redenta e attualmente
clavicembalista ortodossa, coltiva la scrittura, le ortensie e numerose
inconfessabili aspirazioni. Si occupa di letteratura potenziale, del suo cane
Banana, di patafisica e di alcune derive dell'estremo contemporaneo, oltre che
di musica antica, collaborando con riviste, blog e circoli letterari sparsi
nell'universo geografico tra Bari e il resto del mondo. Ha pubblicato racconti
con Fuoco fuochino e una monografia per le Edizioni del Collage de 'Pataphysique.
Ha nel cassetto innumerevoli progetti che a breve vedranno la luce, ma
probabilmente sarà quella di un inceneritore.
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ospite 20
Stefano Tonietto

Dopo
studi classici, che ancora continuano (è insegnante di liceo), ha pubblicato un
saggio storico in due volumi sul paese d’origine della sua famiglia paterna,
Rossano Veneto (Commune et homines villae Rossani, Biblos 2006) e un
poema comicavalleresco di 37064 endecasillabi in ottava rima, Olimpio da
Vetrego (Inchiostro, 2010); saggi suoi, parodici e umoristici, in prosa e
in verso, sono apparsi sulle riviste "Nuova TèCHNE", "Il Furore
Dei Libri", "Inchiostro" e sul sito www.mr.dedalus.it Nel
2016 il suo saggio "serio" Dante e Antonio: indagine sopra
un’assenza è stato accolto sulla rivista "Studi Italiani". Ha
scritto per gli editori fuocoFUOCHINO e Babbomorto. Si leggono suoi contributi
nei due Almanacchi del 2016 e del 2017 di Quodlibet Compagnia Extra,
mentre dal settembre 2017 è in circolazione la sua Letteratura latina
inesistente, accompagnata da lusinghieri giudizi di critica e pubblico.
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ospite 21
Beppe Finessi

Architetto italiano, svolge attività didattica, critica e di ricerca presso
il Politecnico di Milano. Attraverso progetti espositivi ed editoriali si occupa
dell'opera dei grandi maestri del design italiano e dei nuovi protagonisti
della scena internazionale. È autore di numerosi volumi sul design,
l'architettura e le arti contemporanee fra i quali, nel catalogo Corraini libri dedicati a Bruno
Munari, Angelo Mangiarotti, Alessandro Mendini, Vico Magistretti, Dino Gavina.
Dal 2010 dirige Inventario "Tutto è Progetto" premiato con il compasso
d'oro ADI 2014. È curatore della mostra "Il design italiano
oltre le crisi - Autarchia, Austerità, Autoproduzione" presso il Triennale Design Museum 2014 (settima
edizione). È direttore responsabile della rivista INVENTARIO.
ospite 22
Furio Honsell

Se
c’è qualcuno che ritiene che la Matematica e
la Politica siano noiose questi non è Furio Honsell,
matematico e sindaco di Udine per 9 anni 8 mesi 20 giorni.
Alle 20.17 del 20 agosto 2017 compiva 59 anni. Non chiedetegli da dove
viene perché nei primi 10 anni di vita era già vissuto in
4 città diverse. Non è il classico matematico dal cuore
di pietra che davanti ad un essere umano si limita a notare solamente
il 75% d’acqua, ma si è infatti sposato ed ha due figli.
Laureato
in matematica alla Scuola Normale di Pisa ed è stato
ricercatore presso le università di Torino e di Edimburgo.
È stato visiting professor in
molte università di tutti i 5 continenti, da Stanford a
Hyderabad, da Parigi a Abuja, da Irbid a Pisa. Dal 1990 è
professore ordinario di “Teoria degli automi”. Ha
pubblicato un centinaio di lavori scientifici sui fondamenti della
matematica e dell’informatica, logica, metodi matematici per
l’informatica, semantica dei linguaggi di programmazione e anche
sul tema della salute pubblica.
Dal 2001 al 2008 è stato il rettore dell’Università di Udine nonché il rettore di “Che tempo che fa?”, trasmissione di RAI 3 condotta da Fabio Fazio. Cura inoltre la rubrica Il respiro della Matematica sul periodico LOGiKA e ha pubblicato libri di Matematica divulgativa tra i quali L’algoritmo del parcheggio presso Mondadori (alcuni sostengono che tale libro sia stato fondamentale per il suo successo elettorale).
Attualmente
insegna Logica filosofica e matematica. È stato presidente
dell’associazione italiana città in gioco Giona,
perché pensa che il gioco sia un ottimo strumento per
superare le barriere sociali e culturali e promuovere
l’inclusione sociale. Si batte per la riduzione delle
emissioni di gas serra, l’efficienza energetica e un’Italia
più accogliente verso i diversi.
I suoi motti politici sono “Con la mente e con il cuore” e
“Il fine giustifica i mezzi, il rozzo no”. Tra ciò
che lo rende più orgoglioso è l’essere stato
nominato Commendatore al merito della Repubblica Italiana nel 2008 e
personalità ludica dell’anno nel 2011.
Dal 22 maggio 2018 è consigliere regionale, eletto nella Lista Open Sinistra FVG,
ed è Vice Presidente della V Commissione (Affari istituzionali e
statutari, forma di governo, elezioni, disciplina del referendum,
autonomie locali, usi civici, rapporti esterni e con l’Unione
europea, organi di garanzia, beni e attività culturali,
identità linguistiche, spettacoli e manifestazioni,
attività sportive, corregionali all’estero).
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ospite 23
Rossana Di Poce

Dottore di ricerca in
Archeologia "Rapporti tra Oriente e Occidente", collaboratore Corriere
del Mezzogiorno, e Tgr3 Campania, scrive di Napoli e dei suoi luoghi, e
si occupa di divulgazione.
ospite 24
Andrea Angiolino
È un autore di giochi e giornalista italiano (comincia
la sua carriera sulle colonne della rivista Pergioco). È inoltre autore di vari libri dedicati al gioco,
oltre che di racconti fantasy e librogame.
Alla fine degli anni ottanta comincia la sua carriera
professionale come creativo di giochi: giochi da tavolo, giochi di
ruolo, giochi per computer. Nel 1989 è tra gli autori di Mister Radio,
gioco-varietà quotidiano su Rai Radio Due. Assieme alla C.UnS.A. (Cooperativa
Un Sacco Alternativa), un gruppo di autori romani, crea giochi per diverse
trasmissioni televisive Rai fra cui Patatrac, Ultimo minuto, La
Banda dello Zecchino, collaborando anche con la rete privata Teleroma 56.
Dal
novembre 2014 contribuisce alla trasmissione Wikiradio (Rai Radio
Tre) con puntate dedicate alla storia del gioco. Nel
1998 dirige, con Domenico Di Giorgio e Roberta Barletta, la
rivista GiocAreA. Nel 1999 diviene consulente del Ministero
della pubblica istruzione per l'utilizzo di giochi nella scuola. Fa parte della
giuria del Trofeo RiLL. Collabora
alla guida gastronomica Roma nel piatto (ed. La Pecora Nera).
Suoi racconti
sono stati ospitati fra l'altro sulle riviste Future Shock, Kaos, Maivista e The
Unicorn, nelle antologie legate al Trofeo RiLL e al premio Parole per
strada, nella raccolta di ucronie Se l'Italia (Vallecchi, 2005)
e nelle antologie Giallo scacchi (Ediscere, 2008), Guida
galattica dei gourmet (Robin, 2008), Frittology (Giulio
Perrone Editore, 2009), Bloody Hell (Demian, 2009), Onda
d'abisso (L'Orecchio di Van Gogh, 2010), Nero Lazio (Giulio
Perrone Editore, 2010), Uomini a pezzi (eclissi
editrice, 2010), Fedele al mito (L'Amico Fedele
onlus, 2012), Crisis (Edizioni Della Vigna, 2013).
Alcuni di questi racconti sono scritti a quattro mani con Francesca
Garello e Paolo Corsini. Animazioni
teatrali dei suoi racconti sono state realizzate fra gli altri dalla regista
Lisa Ferlazzo Natoli nella rassegna "Nuovi tempi, altri mondi"
(Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma 2009) nonché dal gruppo ludico Elish e
dalla compagnia del Teatro Ygramul in più edizioni del festival Ludika 1234 a
Viterbo.
Nel 2004 entra a far parte del gruppo di scrittura
creativa Carboneria Letteraria, fondato nel 2003 da Paolo
Agaraff: nel 2007 collabora con il racconto Primo incontro all'omonima
antologia (Cento Autori, 2007) che raccoglie i contributi dei membri del
gruppo. Seguono altre antologie e nel 2014 il romanzo collettivo Maiden
Voyage. Dal
2014 racconta storie di giochi e giocattoli a Wikiradio, su Rai Radio Tre.
Nel 2016 ha collaborato alla riapertura del LunEur.
ospite 25
Paolo Albani

Sono nato il 3 dicembre 1946 a Marina di Massa, nella casa di mia zia
Tecla, in una stradina lunga e stretta che porta fino al
mare.
Scrittore (nel senso lato "che scrivo"), poeta visivo e sonoro, performer, sono membro dell'OpLePo (Opificio di Letteratura Potenziale) (per visionare i miei esercizi oplepiani cliccate qui), della Sezione italiana della Joseph Crabtree Foundation e del Comitato Scientifico dell'Institut International de Recherches et d'Exploration sur les Fous Littéraires.
In
qualità di semi-semiologo, ho tenuto nel 1994 il corso
di Semiotica ("Definizioni e applicazioni di semiotica.
Esplorazioni nel mondo del gioco verbo-visivo") presso l'I.S.I.A. (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Firenze e per vari anni, a partire dal 2000, ho insegnato all'Università del Progetto di Reggio Emilia (si vedano le note al mio corso intitolato La parola come oggetto anomalo, anche).
Sono Console Magnifico dell'Istituto
Patafisico Vitellianense, emanazione autonoma del Collegio di
'Patafisica, e da alcuni anni ricopro la cattedra di Linguistica fantastica presso la Facoltà di Scienze inutili di Barcellona.
A volte mi capita di organizzare dei laboratori di "scrittura creativa" (che
preferisco chiamare "ri-creativa") in vari contesti: università,
manifestazioni culturali, istituzioni pubbliche e private.
Dirigo la nuova serie di Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non (che dal 2014 diventa Nuova Tèchne).
Con grande divertimento ho scritto testi umoristici per alcune vignette.
Per
l'editore Ponte alle Grazie, quand'era a Firenze, ho diretto una
collana di scritture dedicate all'humour, alla manipolazione grottesca
e surreale dei linguaggi, al gioco e a curiosità e arguzie, in
cui uscirono, ahimé, solo due volumi: Le cerniere del colonnello e i Bisticci classici di Vincenzo Trambusti.
Biograficamente parlando mi piace ricordare l'acrostico che nel 2000 mi ha dedicato Giuseppe Chiari. Nel 2003, il circolo culturale Malacarne di Verona, ha organizzato un "paraconvegno eterodosso ricreativo internazionale" sulla mia attività.
PRIMA EDIZIONE 2017
ANTEPRIMA 2017
©2005-2021. Massimo Gerardo Carrese