Che cos’è la fantasia?*
(English)

di 
Massimo Gerardo Carrese


La fantasia è una facoltà della mente che tutti possediamo. In passato, specie nel Medioevo e fine Ottocento inizio Novecento, era ritenuta una capacità di pochi, esclusiva di chi si credeva dotato di uno speciale genio o talento, come artisti, poeti, musicisti, scrittori, e che fosse abilità di individui perlopiù maschili. Oggi si pensa che la fantasia sia certamente una capacità presente in tutte le persone, seppure in misura diversa e con stimoli diversi. Una diversità non discriminante ma che rende unico ogni essere umano.

La fantasia è parola ambigua che rivela diverse espressioni di un popolo e di culture messe a confronto. A seconda dei contesti cui si riferisce, si carica ora di un senso ora di un altro. Nell’ambito della moda, “fantasia” si riferisce a un capo d’abbigliamento con colori sgargianti o disegni sartoriali stravaganti; nell’arte è un capriccio; nella musica è un brano con particolari caratteristiche ritmiche; nel ballo è una danza di certe popolazioni africane; nel settore tipografico è la forma peculiare di un carattere; “fantasie” sono le immagini dell’inconscio per la psicanalisi; nel linguaggio erotico-gergale, perlopiù in testi cinquecenteschi, è parola che sostituisce il nome di organi genitali maschili e femminili; nel calcio è qualità eccellente del giocatore “fantasista”; nel parlare comune si riferisce a chi “sogna a occhi aperti (egli fantastica)” [...].


APPROFONDISCI  Per andare dove? Le parole della fantasiologia.

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* L'articolo "Che cos'è la fantasia?", qui ridotto, è stato originariamente pubblicato in "Soci@lmente" n.5, marzo 2012, pagg. 8-9 e sul sito della Società Dante Alighieri Polonia, "Imparare la lingua giocando", giugno 2012. Per approfondire altre pubblicazioni: "I Saggi" di Ngurzu Edizioni
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«La fantasia, l’immaginazione e la creatività. Tre facoltà che per me, e non solo per me, sono sorprendenti strumenti di conoscenza per indagare e apprendere il mondo con cura, per entrare in contatto con gli altri e con noi stessi, per scuotere l’abitudine, per sperimentare casi e ipotesi. Esse chiedono da noi tempo, devozione e quel senso del dubbio ben misurato. È con queste caratteristiche, insieme ad altre, che ci indicano il loro valore storico, la visione poetica e artistica che praticano, l’essere facoltà che lavorano anche con metodo rigoroso.» Massimo Gerardo Carrese, MateraNews 2022
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«Sono uno studioso degli aspetti scientifici, umanistici, ludici e artistici della fantasia, dell’immaginazione e della creatività. Il mio ambito di ricerca è la fantasiologia e di fantasia, immaginazione e creatività mi occupo professionalmente da quindici anni. Essere fantasiologo è il mio lavoro a tempo pieno. Lavoro con università, scuole, associazioni, istituti di formazione, librerie, biblioteche, carceri, musei....Tra i compiti del fantasiologo ce n'è uno che più mi stimola e, allo stesso tempo, mi tormenta: quello di far conoscere che fantasia e immaginazione non sono attività legate alla fuga dalla realtà (quella è la “fantasticheria”) ma facoltà con caratteristiche scientifiche e storiche necessarie da studiare se vogliamo comprendere queste facoltà e il loro modo di concretizzarsi nella realtà in cui viviamo. Purtroppo, molte persone improvvisano su questi argomenti ma non si può parlare di fantasia, immaginazione e creatività solo per opinione o per esperienza personale o perché si è letto questo o quel libro sul tema. C’è uno studio interdisciplinare da affrontare, informazioni tecniche da districare e quello della fantasia è uno studio complesso e contraddittorio che inizia nel V sec. p.e.v.» Massimo Gerardo Carrese www.fantasiologo.com 2021
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«La fantasia, al pari dell’immaginazione e della creatività, non è una parola da riempire di contenuti a piacere ma è una facoltà con specifiche informazioni tecniche. Esiste, per esempio, una storia della fantasia che inizia nel V sec. p.e.v. e coinvolge autori e autrici di ogni luogo e disciplina, non solo filosofi e artisti. È una storia che, a torto, non è mai presa in considerazione da chi fa divulgazione a più livelli sulla fantasia, e non mi riferisco al professionista attento e competente. È questa divulgazione in superficie che continua a ridurre la fantasia, ancora una volta, al solo momento di ricreazione, a identificarla con l’evasione dal reale, con il sogno a occhi aperti, con la costruzione di mondi immaginari, con la sembianza, l’astrattezza, laddove è invece facoltà legata altresì alla razionalità, alla logica, alla concretezza, alla dimostrazione e ha un percorso storico e caratteri scientifici su cui non si può improvvisare se non al costo di comunicare inesattezze. Ecco il punto: chi si accorge quando un’informazione sulla fantasia non è corretta? Siamo in grado di capire abbastanza facilmente che la frase “Alessandro Manzoni ha scritto la Divina Commedia” è sbagliata, e lo possiamo provare, ma su quali basi affermiamo l’incoerenza della frase “la fantasia è la capacità degli esseri umani di creare mondi immaginari ed è la facoltà più libera di tutte”? La fantasia è competenza, non arrangiamento. Si analizza con sguardo interdisciplinare approfondendo prima di tutto le differenze con l’immaginazione, con la creatività, con la fantasticheria che al pari della fantasia hanno caratteristiche a sé. È in questo studio critico della fantasia, dell’immaginazione, della fantasticheria, della creatività che consiste il lavoro del fantasiologo e la relativa fantasiologia». Massimo Gerardo Carrese, MateseNews 2021



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