Ricorsività.
Proprietà di un codice che possiede regole ricorsive,
cioè applicabili un numero di volte teoricamente infinito al
loro stesso risultato. [...] Molte regole linguistiche sono ricorsive:
ad esempio applicando
una prima volta la regola "aggiungi un aggettivo al nome" ottieniamo il
cane veloce, cui
possiamo
continuare ad aggiungere aggettivi (il cane veloce, fedele,
coraggioso...);
analogamente sono ricorsive la regola della
frase relativa (Il libro che mi hai regalato,
che ho letto ieri, che tengo sul comodino...) e la
coordinazione (C'erano un cane e un gatto e un topo...).
La ricorsività è uno dei fattori da cui dipende la
creatività delle lingue e in particolare la
possibilità
di creare strutture sintattiche cmplesse; ma in pratica
la ricorsività ha un limite
di applicazione, perché i tempi della comunicazione e i limiti fisici dei
parlanti non permettono l'uso di sequenze infinite [...]
(Federica Casadei, Breve
Dizionario di Linguistica,
Carocci editore, Roma ed.2008)
Quando il bambino racconta un evento (e non solo il bambino), la
struttura della sua frase è spesso ricorsiva,
cioè
presenta un accumulo di elementi grammaticali che si ripetono, in
particolar modo il pronome relativo "che" ("Mia madre che mi viene a
portare a scuola che
poi va a casa che
poi mi viene a prendere...").
Marina Nespor, professore ordinario di Linguistica Generale
all'Università di Milano-Bicocca, in Le strutture del linguaggio.
Fonologia
(Bologna, Il Mulino, 1993 cit. pag.15), cita la canzone "Alla fiera
dell'Est" di Angelo Branduardi come esempio di ricorsività:
"...e venne il toro che
bevve l'acqua che
spense il fuoco che
bruciò il bastone che
picchiò il cane che
morse il gatto che
si mangiò il topo che
al mercato mio padre comprò".
Nella nostra lezione (1), abbiamo messo in evidenza questa
proprietà produttiva della lingua, a cui spesso nel
linguaggio
parlato non si fa caso, e l'abbiamo volontariamente e ludicamente
spinta all'eccesso.
I bambini hanno scelto gli animali come protagonisti della loro
ricorsività fantastica. Ecco tre esempi significativi,
stimolati
dall'osservazione di figure di animali e oggetti vari:
(gli esempi sono stati realizzati dai bambini del corso di
fantasia presso la scuola di San Gregorio Matese, Caserta 2012)
1.
C’era una
volta una mucca che
andava su una cavalla che
era sorella di un cane che
guidava una bicicletta
del maiale che
aveva comprato un aeroplano di una capra che andava su un
quad ed era
la mamma di un uccellino che
volava col razzo che
era amico di un’anatra che
guidava un treno
e diventarono amici con un gatto che
lavorava sullo spazzaneve.
2.
C’era
una volta una mucca che
guidava una bicicletta che
era amica di un cane che
aveva una macchina
che era di
un maiale che
stava sul tappeto volante di una capra che costruiva una motocicletta a forma di
uccellino che
volava con un aereo di un’anatra che scendeva da un camion che stava con un
gatto che
sognava di avere un treno.
3.
C’era una
volta una mucca che
guidava una ruspa che
andava dal suo amico cane che
arriva un bellissimo
aereo che
prestava spesso le cose al suo cugino maiale che aveva un
negozio di trattori
che la
capra trasportava con l’elicottero che incontrava
tanti uccellini che
sfrecciavano come
motocross che
spaventano le anatre che
giocavano con i Canadair che
con i gatti scappavano
su grandi camion.