POESIE GIOTTOSE
L’aggettivo “giottosa” (giocosa + dispettosa, coniato da Massimo Gerardo Carrese in Nùgnole Illose, Ngurzu Edizioni, Caiazzo 2006) si riferisce alle poesie dell’autore e in particolar modo alle parole che inventa per i suoi componimenti.
I vocaboli giottosi giocano con il lettore / ascoltatore colorando la sua mente d’immagini, suoni e fantasticherie e al tempo gli fanno dispetto perché non si lasciano trovare nei dizionari.
Le poesie dell’autore sono: interamente giottose, formate di soli termini inventati (la comprensione è enigmatica, ma non impossibile), e semi giottose dove le parole coniate convivono con quelle convenzionali.
I termini immaginati da Carrese non richiamano intenzionalmente vocaboli o espressioni dialettali: l’autore li inventa a partire da un suo gioco fantasiologico (“il colpo d’occhio linguistico”), ma ricorre anche al caso, all’armonia imitativa (onomatopea) e a classici giochi di parole.
Alcune poesie giottose godono di una particolarità fonosimbolica: il lettore / ascoltatore percepisce e indovina il titolo del componimento pur non conoscendolo. Molte in tal senso le ricerche fonosimboliche dell’autore compiute sul campo con bambini, adolescenti, adulti, analfabeti, stranieri e partecipanti agli incontri di Fantasia: si legge o si fa leggere una poesia giottosa e le persone indovinano con precisione o per associazione il titolo dell’opera.
I suoi componimenti trovano applicazioni pratiche anche in ambito didattico: un esempio di parafrasi fonosimbolica è riportato in basso (tratto da M. G. Carrese, Fantasia della Parola e dell’Immagine, Ngurzu Edizioni, Caiazzo 2006).
Le sue poesie hanno vinto diversi premi, riconoscimenti e pubblicazioni in antologie:
– Segnalazione di Merito Poetico al Premio Internazionale Firenze Capitale d’Europa 2013;
– Diploma poetico al Premio Nazionale di Arti Letterarie (Torino);
– Diploma di merito poetico al Premio Letterario “Pianeta Arte Città di Misilmeri” (Palermo);
– Diploma poetico al Premio di Poesia Nazionale “Marilianum” (Napoli);
– Diploma di merito poetico al Premio Letterario di Poesia e Narrativa A.V.I.S. Capannoli (Pisa);
– Diploma di merito poetico al Concorso Nazionale di Poesia “L’universo di Leonardo” dell’Accademia Poetica di Cervinara (Avellino);
– Diploma poetico al IV Premio Internazionale di Poesia e Artistica “Marilianum” (Napoli);
– Diploma poetico al Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “Daniela Bianco” di Bisceglie (Bari)
Premio Apice 2011: Riconoscimento al merito poetico – Venaria Reale (Torino, 2011)
Premio Originalità Poetica: Premio speciale della giuria per l’originalità poetica al Concorso Letterario e Artistico Nazionale ed Internazionale “I colori della Vita” (Roma, 2006)
Premio Originalità Linguistica: Menzione poetica speciale per l’originalità linguistica al Premio “Le Groane” di Arese (Milano, 2006)
copertina Nùgnole Illose. Edizione 2006, con cd.
“Acqua Sonante” di Massimo Gerardo Carrese
Parafrasi dei bambini della Scuola Primaria di Caiazzo (Ce) – anno 2005
pubblicata sul sito della Società Dante Alighieri Polonia, giugno 2012
Testo originale (Massimo Gerardo Carrese) Parafrasi dei bambini (età 7 anni)*
Acqua Sonante Il suono dell’acqua
Ròluna l’acqua sonante e deggia mètica l’ara Scorre l’acqua che suona e ondeggia ermetica l’aria
brivia il suo cammino scansando l’oppo con cura Segue il suo cammino scansando il pioppo con cura
e nella cisterna ove acqurta E nella cisterna, dove l’acqua si ferma
una cìnula praesca tica il rove Un pesce costruisce una casa
e l’eggia d’una riva par ropparsi. Il lato della riva sembra rompersi
Ma la nica dondola serena fra le montònidi noppe. E la bambina continua a dondolare serena fra le montagne di notte.
Sporgata e sgurgita dai sassi s’assesta in trove. L’acqua che segue il suo cammino tra i sassi si quieta
Il pericolo sembra dulcigato Il pericolo è passato
e la brosa ìnula or salva E un pesce si salva dalla tempesta
soltroppa le breie della rivia. E saltella ai bordi della riva
E il silenzio cinuloso E il silenzio più silenzioso
acista la pòrgata breia. Tranquillizza di nuovo la natura
*La parafrasi è tratta da Massimo Gerardo Carrese, Fantasia della Parola e dell’Immagine, Ngurzu Edizioni, Caiazzo 2006
Poesie tratte da Massimo Gerardo Carrese, Nùgnole Illose, Ngurzu Edizioni, Caiazzo 2006
(con cd musicale Unique – sonata prima per pianoforte a coda)
pubblicata sul sito della Società Dante Alighieri Polonia, giugno 2012
GIOCHI INFANTILI
Inrinando nùgnole illose svìcola le nuove tune
e luminata da chimee ella l’iràna solosa.
Gioca ostrato sui dovinelli d’orchi nsolòsi
che lo nchèccherano acilmente.
Si rintèla tra i faggi e dìcula gilte sirtate
e mentre vìnfula nacche eldate
ròvida, sodìglia, accottòna e vitùrpera
tuvulène leme e acile trate.
S’indòcola ridendo tra le nile dei limoni
e il rìnulo delle risa
letìcola pe’ le valli silose.
UCCELLO DI PRIMAVERA
(OVVERO CONTADINO D’AUTUNNO)
Inàroni diurni tògrano sui tetti eneàti dal vento
e lo gnato sanriùnno nètida iti rosati.
Smenna tensèlle lògride e anratta,
inzotto inzotto,
pinògole zentate.
L’ervàro, che l’assiste dal dontàle,
rooneato dai sonnai lentràti,
sinuazza lertando sgrevi vèrboli.
Lo gnato, arposandosi, s’aggraventa zottando
fingendo telde per tane
e continua a netidare servando l’ùvera
per la prossima notte.
RINASCITA
(o metamorfosi in una capanna)
Le fane eran buie nei reppi
E lui, roschio di fermocchi,
non ne intravedeva di acionte farbe,
quando la vide d’una lanterna chironea
con seni arezzati e cullati da arche losate.
La sua mano ormiva armanta d’amore
E il suo cuore di oschie chelle.
S’era promesso di non amarne più
Ma le lanche di lei eran come vane citerne buie
La cui luna ostella cerbitante in cielo.
Fu d’improvviso di fimor colpito
Quand’ella lo strinse fra le arne dei fiori
Che al di lui contatto divenner vischio.
BOSCO D’AMACA
Tra gli osìridi ranti
e le doròse bimme
tròncola nuda tra le lande.
Il rubìo di oriàlidi ermantati dal vento
e il suono di lontane berte
zònnolano il caleste passante
che nanda elante accanto alle ridiose lenze.
D’asto abbandona le vestigiose zaste
e ondòlico s’insonnola tra i sicuri lasti.
Lòndola
e lòndola
e le verle della sua mente
s’anràntano bulminate
al virco giòso della merisata radura.
Sognante Sarta
(tautogramma in “s”)
Schiocca schienate sulla sedia sicura,
stizzita scopre scie scollate sugli stracci sconosciuti.
Si scora.
Si sdegna.
Sfocate similitudini sui sontuosi simulacri spenti
sedimentano, silenziosi, seduzioni
smentendo semipoetici sguardi.
Sistema sui solenni soggetti senzadio
spirali sospese su stoffe setose.
Scuce sorridenti sequenze su strette scollature.
Sceda se stessa scavizzolando simboli speculari,
scattiva spessori scempiati scompagnandoli.
Sognando seleniani sentieri si suggerisce
speranze senza sventure
spiritualizzando serafiche stelle serali.
Poesia da M. G. Carrese, Immaginarsi Immaginare – tra le parole in gioco, I.C. “A. Fusco”, Torrecuso 2011
Nuvola
o il volo di una piuma
Nilda lundevole nei mòtidi ravvolti
e si gistende in nervali di nanti ralti.
Donnìsola serinea con le rusdinne alpate
tra i morvogli atròmiti di manti in maggio.
Gestilla donsualmente la sua voltata
ed è allor che s’innascono le antidole
e s’indonnolano i naldi
e s’inurtano e s’insuffano i covollati rami.
Le sue nuscole volenti
àrmorano solari tra le distese diglie
e tutto vola sulle soffici entre romantide
e tra le sorluppole di stagione
in cui il colsonno tendicoloso serpiglia
lo stanco dino si megge.
Altre poesie giottose
I lòsofi e lo gnolo dìfolante
di Massimo Gerardo Carrese
Poesia giottosa realizzata per il “Laboratorio di Fantasiologia” nell’ambito di “8Arte” X edizione Ferentino (Fr) – Porciano, Lago di Canterno 10 luglio 2007
Si bellano solàti i micolanti micistici tìrbigati
bardandosi tra i nudi marsi gantilanti.
Diacortici s’innanzillano come gli stici radi blumanti
che miti e arinti gìsolano coradiati d’intesa
tra le varilpiche nocche di lorme cormelide che tambriscon doni.
Su per le rische meteriche e le terre di gine corcurvole firmano blimbi
meridandosi in poi tra cisidiose galanti soliterfole.
Mirandosi vìndano raggianti sìrcole
e sòrlano tra i dianiplani con stermàntidi àlfore quali:
“Mes et terpicule iat ordilus calacere”.
Sinsilera per lo gnolo dìfolante che tra i miriali li avea riggiti
i lòsofi starebber urfilati ai lermelli che fòldano i lor mergàni
ove tra i piani e i dani lispillano toni.
Plin – Nilp
di Massimo Gerardo Carrese
– poesia ideata al Cabaret Voltaire di Zurigo, 9 agosto 2007, e letta in occasione della Giornata Mondiale Unesco del Libro e del Diritto d’Autore (Caserta, 23 aprile 2008)
ab ubkewert und somgelert
meine leute in der zug gewert
damend und heren macht gernen
was ein plembrend und clemrent gut gemachthat
er sagt “pling plong plink”
alles am links alles am blink
Sie sagt “ing ong ink”
und alle ab die stürf rinckt
aber noch höch un noch nä
eine a-ha ha hat unsere tiffel sprecht gelecht
jetzt er hat ein blat und clapt über glecht
und er fahrt und sie faarht
und sie lacht und er blacht
in diese klommer shlagge
hat leute blmeblett tragge
und noch nach neu neu
und noch nach neu nie
über satzt claps die laps – islazzul und planz
“pling plong plank pling lang tlank”
noponot blambjesh blem
usprendli ermand plong
jewch novich bulfieriev polani erb
jutawa al merbereh
laha mah blong
y apres de la blumblette il se debard y se deborg
sur la finometrie de la generalisation du contest
aprublemont du bleu, gris, marron, noir
voir le couleur du le lieu qui se mange a la mandresse de la ville de blong
mais
le bleis tienen deus sont bruilles ouvert
el mira quand lei regard y “blumf plaff” über
et tanus sunt unt tunt et trantilus manufacto delibera ab sententia:
“yus suit jubilum cum sefirit”
Er bleibet ungeständlich und sofort einzstormet:
“tirifes muc mulibuj tius suy”