Che una signora poco fa che si proponeva di votare il proprio candidato, a un signore, che era uscito da un ascensore, diceva al signore, che era uscito dall’ascensore e quando che si sono aperte le porte ha trovato la signora, dell’ascensore, le porte dell’ascensore che si sono aperte e ha trovato la signora che proponeva il proprio candidato alle votazioni e che diceva le suggerisco di votare mio nipote perché mio nipote è una brava persona, la conosco, mi fido e quindi garantisco per lui, diceva, ma che il signore ringraziava per cortesia ma diceva che non conosceva né la signora cioè lei né il nipote e quindi erano un po’ garanzie menate per l’aia, ha detto, non ho capito aria o aia, forse aria, non lo so, e che lui diceva che non conosceva la signora né il nipote e allora la garanzia a me pure mi pareva però non ho capito se era aia o aria e che poi le porte dietro alle spalle del signore, dell’ascensore, si sono richiuse e la signora poi ha detto andate a votare e che si guardava intorno a tutti noi che volevamo entrare in ascensore e che la signora era lì ad aspettare le porte dell’ascensore che si aprivano era questo il suo mestiere oggi e che a noi diceva che è arrivato il momento di cambiare le cose e poi ha detto che andare a votare è anche un modo per uscire di casa, per fare quattro passi, lo diceva con il sorriso, affabile, come una che si prende cura di noi, di te, di me, e che diceva che oggi come oggi, con un movimento della mano, leggera, ammaliante, danzante, diceva, con la tecnologia siamo tutti chiusi in casa e il voto ci permette di uscire e di fare il nostro dovere, soprattutto, diceva, e ci manteniamo anche in forma, ha detto, la signora che garantiva per il nipote al signore che non ho capito l’aia o l’aria.
