Newsletter Management24, “IlSole24ore” 16 settembre 2024
Buon giorno e benvenuti a una nuova edizione della newsletter Management24, dove proponiamo i principali articoli usciti sul Sole 24 Ore dedicati a formazione, carriere, lavoro, gestione aziendale.
Ecco la scommessa di oggi: la fantasia può essere un fattore decisivo per un’organizzazione e per un leader? E se sì, come applicarla e come allenarla? Per provare a rispondere a queste domande il nostro Gianni Rusconi si è fatto aiutare da Massimo Gerardo Carrese, fresco autore de “Il grande libro della fantasia” (edizioni il Saggiatore). La fantasia – precisa Carrese – è spesso considerata un attributo riservato agli artisti e ai creativi, ma ha un ruolo cruciale anche nel mondo aziendale e nelle attività manageriali. «Questa facoltà, per esempio, permette di vedere oltre l’ordinario e dare vita a nuovi prodotti o servizi che non esistono ancora sul mercato e rappresenta in tal senso un contributo fondamentale per l’innovazione, poiché le aziende devono costantemente cercare nuovi modi per distinguersi dai concorrenti e soddisfare le esigenze mutevoli dei propri clienti».
Il suggerimento che emerge per i manager è in buona sostanza il seguente: spesso i problemi complessi richiedono soluzioni creative e la fantasia può aiutarli a pensare fuori dagli schemi, trovando soluzioni che non sarebbero emerse attraverso il pensiero logico tradizionale. La fantasia, rispetto a questa visione, è quindi un invito a dialogare anche con una logica definibile come “pensiero laterale” e “pensiero divergente”, come “componente alternativa” ma pienamente fondata in termini tecnici e pratici.
La fantasia, suggerisce ancora l’autore del libro, è importante anche per pianificare una strategia, prevedendo possibili ostacoli e opportunità, preparando l’organizzazione a rispondere in modo agile alle varie situazioni che si verificano di volta in volta.
Nondimeno, la fantasia è un fattore da non sottovalutare in un contesto motivazionale e di leadership: i leader possono creare una visione entusiasmante del futuro e trasferiscono questa visione in modo coinvolgente al proprio gruppo di lavoro: tale atteggiamento aumenta l’engagement dei dipendenti, allineando gli sforzi di tutti verso obiettivi comuni.
Sappiamo che questa “facoltà” viene particolarmente in soccorso quando si tratta di esprimere al meglio e in maniera più efficace la comunicazione di un marchio o di un’azienda, l’innovazione, il design di un prodotto. Ma, suggerisce l’autore del libro, la fantasia aiuta i manager a pensare a nuovi modi di lavorare, a concepire strutture organizzative innovative e approcci differenti alla gestione delle risorse umane. «Una cultura aziendale che valorizza la fantasia in questi termini può attrarre talenti diversificati e promuovere un ambiente in cui le idee fuori dall’ordinario sono ben accolte, stimolando la collaborazione e la propensione alla crescita. Le aziende che incoraggiano questo modo di intendere la fantasia, inoltre, sono spesso anche più resilienti ed adattabili, proprio perché la capacità di costruire alternative e piani di riserva consente di rispondere meglio a situazioni di crisi e a cambiamenti improvvisi».
Vista l’originalità del tema abbiamo anticipato ampiamente i contenuti dell’articolo di Rusconi. Vi lasciamo al testo originale per una postilla dedicata all’apporto dell’intelligenza artificiale in questo processo. Lo trovate qui.